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INTUITION

curated by Daniela Ferretti Axel Verdvoordt, Davide Daninos

Palazzo Fortuny Venezia

Palazzo Fortuny, Venezia – maggio / novembre 2017 

“Noi costruiamo e costruiamo, ma l’intuizione

resta pur sempre un’ottima cosa. Senza di essa

sono possibili cose notevoli, ma non tutto. […]

Anche in arte vi è spazio sufficiente alla ricerca

esatta […] e tuttavia non basta: l’intuizione non

può […] esser surrogata” – Paul Klee, 1928 1 .


L’immediatezza, il carattere di “lampo improvviso, pazzo fuoco” e l’irriducibilità a essere definita mediante il linguaggio logicoargomentativo sono i primi elementi utili a identificare l’intuizione, quale facoltà conoscitiva immediata, in opposizione alla conoscenza intellettuale, logica, articolata, scientifica, propria del “filosofo esatto, paziente, geometrico” .  1 Arte e intuizione sono tutt’uno con espressione e comunicazione; l’identità di espressione e intuizione, del resto, è alla base dell’Estetica di Benedetto Croce. Un nodo importante è dato dall’affacciarsi (nel tardo Seicento) dei concetti di ingenium (“genio”), accanto al nescio quid (“nonsoché”) : si è ancora nella zona dell’irriducibilità al linguaggio, 2 dell’indeterminabilità mediante concetti logici, manca una dottrina estetica compiuta e coerente ma si tratta di una prima tappa verso l’emancipazione dell’arte da una meccanica funzione mimetica. È solo a partire dal Romanticismo che all’arte viene chiesto di essere espressione, anziché mimesi: a questo movimento spetta il merito di aver posto l’intuizione al centro della riflessione sull’arte. Più in generale, si può notare che la considerazione della conoscenza “diretta” o 
 Si veda Giacomo Leopardi, Zibaldone di pensieri, 5-6 ottobre 1821: “Quante grandi illusioni 1 concepite in un momento o di entusiasmo, o di disperazione o insomma di esaltamento, sono in effetto le più reali e sublimi verità, o precursore di queste, e rivelano all’uomo come per un lampo improvviso, i misteri più nascosti, gli abissi più cupi della natura, i rapporti più lontani o segreti, le cagioni più inaspettate e remote, le astrazioni le più sublimi; dietro alle quali cose il filosofo esatto, paziente, geometrico, si affatica indarno tutta la vita a forza di analisi e di sintesi. Chi non sa quali altissime verità sia capace di scoprire e manifestare il vero poeta lirico, vale a dire l’uomo infiammato del più pazzo fuoco, l'uomo la cui anima è in totale disordine, l’uomo posto in uno stato di vigor febbrile, e straordinario (principalmente, anzi quasi indispensabilmente corporale), e quasi di ubbriachezza?”.
 Cfr. Benedetto Croce, Aesthetics, voce stilata nel 1929 per la XIV edizione dell’Encyclopædia 2 Britannica.
“intuitiva” attraversa fin dalle origini la storia del pensiero, da Platone e Aristotele ai mistici medioevali fino ai contemporanei, ma concerne perlopiù altri campi del sapere, quali la conoscenza mistico-iniziatica o la religione. L’intuizione permette la comunicazione tra i due mondi. Per Agostino e Plotino è l’unica via che ha l’uomo per entrare in contatto con Dio, essendo l’intuizione attributo del divino, sua peculiare maniera di “agire”. Per Cartesio l’intuizione si pone a fondamento della sua costruzione filosofica e assicura la conoscenza dell’esistenza dell’Io. L’intuizione avrà un ruolo importante anche nei sistemi di Spinoza, Locke, Kant, Hegel, Husserl e Bergson, spesso in connessione con l’arte e l’estetica. Una mostra che intenda esplorare il tema dell’intuizione non può che iniziare dai primi tentativi umani di creare una relazione immediata tra terra e cielo: dall’erezione di totem, allo sciamanesimo alle estasi mistiche, dagli esempi di illuminazioni (Annunciazione, Visitazione, Pentecoste…) nell’iconografia religiosa alla capacità di rivelazione divina del sogno. Nelle opere degli antichi maestri è possibile leggere l’intuizione su più livelli: da quello iconografico a quello si può definire tecnico-espressivo, laddove la perizia dell’artista ha quel peculiare guizzo che rende l’opera particolarmente significativa per novità ed efficacia. Un altro importante livello riguarda il percettore: lo si potrebbe definire come una particolare forza evocativa, in grado di coinvolgere chi guarda non solo con la potenza argomentativa ma soprattutto con la capacità di colpire profondamente la sfera emotiva. Tale è la potenza delle immagini, alla quale si può far risalire anche l’origine dell’iconoclastia e della proibizione dell’uso di determinate raffigurazioni in taluni contesti storico-geografici.  Passando dall’arte antica a quella moderna, il campo di indagine si concentra su varie tematiche, quali: •L’arte romantica: sogno, misticismo, sentimento panico della natura. •La nascita dell’astrattismo, con particolare attenzione sia alla valenza “spirituale” del linguaggio pittorico di Vasilij Kandinskij e di Paul Klee che ai rapporti con la musica e il pensiero di Arnold Schönberg, chiamato a scrivere per Der Blaue Reiter. La musica, infatti, è l’arte intuitiva, non-oggettuale e mimetica per eccellenza, come ben spiega Gustav Mahler: “Io so che se potessi dar forma con le parole a un’esperienza interiore, non la scriverei in musica. Il bisogno di un’espressione musicale nasce solo con quelle emozioni nebulose che aprono la strada all’altro mondo, in cui le cose non hanno tempo e spazio” . 
“Quando andai al vecchio Trocadero, ne fui disgustato. Il mercatino delle pulci; l’odore. Ero da solo. Volevo andarmene, ma non lo feci. Rimasi. E rimasi. Compresi che si trattava di qualcosa di molto importante […]. Le maschere non erano simili a nessun altro pezzo scultoreo […] Erano oggetti magici… […]. Erano armi, armi per aiutare le persone […] a divenire indipendenti. Erano strumenti […]. Compresi perché ero un pittore. Tutto solo in quell’orribile museo, con maschere, bambole costruite dai pellerossa, manichini polverosi. Les Damoiselles d’Avignon devono essermi apparse proprio quel giorno, ma nient’affatto a causa delle loro forme; piuttosto, perché si trattava del mio primo dipinto-esorcismo” . 4 •Il surrealismo: sogno, scrittura e disegno automatici, creazione collettiva, stati di alterazione dell’io.  •L’espressionismo astratto americano, con Jackson Pollock che si rifà alle danze sciamaniche dei nativi americani, per le sue sessioni di dripping painting, o l’immersione nello spazio-colore di Mark Rothko. •Le ricerche “spazio-temporali” dei gruppi Gutai, Zero e Spazialismo. •Gli artisti che dagli anni Sessanta a oggi hanno recuperato e attualizzato l’interesse dei surrealisti e degli espressionisti per l’automatismo, nel verso di nuovi sviluppi formali e tecnici, ibridando il campo di ricerca anche con pratiche performative, cinematografiche e nuove tecnologie. Questo ambizioso progetto intende proporsi come uno work-in-progress, al quale saranno chiamati a collaborare, con lavori site specific, importanti artisti contemporanei, in dialogo con le opere storiche e con il contesto, fortemente caratterizzato, degli spazi abitati da Mariano Fortuny. Il desiderio di declinare questo tema universale nelle arti contemporanee vuole offrire, a fianco di esempi significativi di opere e manufatti di epoche diverse, uno sguardo trasversale sulle possibilità delle arti visive e del fare cultura, intese come un processo collettivo in costante divenire e mantenute in vita dalle singole intuizioni: un processo spesso irriducibile alla sola sfera della ragione e della razionalità e che, anche per questa forma di resilienza, si presenta ai nostri occhi come inevitabile.

Gli Artisti Marina Abramović, Hilma af Klint, Vincenzo Agnetti, Pierre Alechinsky, Alis/Filliol, William Anastasi, Beato Angelico, El Anatsui, Karel Appel, Jean Arp, Giacomo Balla, Ida Barbarigo, Afro Basaldella, Jean-Michel Basquiat, Julian Beck, Joseph Beuys, Umberto Boccioni, Alighiero Boetti, Michaël Borremans, Georges Braque, Victor Brauner, André Breton, Marcel Broodthaers, Lucia Bru, Alberto Burri, Pedro Cabrita Reis, Guido Cadorin, Alexander Calder, Francesco Candeloro, Antonio Canova, Mireille Capelle, Vincenzo Castella, Chung Chang-Sup, Eduardo Chillida, Gustave Courbet, Giulio D’Alessio,Berlinde De Bruyckere, Giorgio de Chirico, Thierry De Cordier, Willem de Kooning, Jean Degottex, Marco Del Re, Marta Dell’Angelo, Gilles Delmas, Mario Deluigi, André Derain, Gaspare Diziani, Oscar Dominguez, Maurizio Donzelli, Claudine Drai, Marcel Duchamp, James Ensor, Max Ernst, Bruna Esposito, Cleo Fariselli, François Fiedler, Lucio Fontana, Francesco Fontebasso, Jean-Louis Forain, Mariano Fortuny, Henri Foucault, Galileo Galilei, Pinot Gallizio, Alberto Garutti, Isa Genzken, Alberto Giacometti, Giovanni Giaretta, Gioberto Noro, Raimund Girke, Natalia Goncharova, Arshile Gorky, Antony Gormley, Gotthard Graubner, Aldo Grazzi, Ezio Gribaudo, Franco Guerzoni, Barbara Hammer, Hans Hartung, Sadaharu Horio, Yasmine Hugonnet, Norio Imai, Yu-ichi Inoue, Damien Jalet, Ann Veronica Janssens, Paul Jenkins, Asger Jorn, Wassily Kandinsky, Anish Kapoor, Ellsworth Kelly, Jan Kersschot, Kimsooja, Paul Klee, Yves Klein, Susan Kleinberg, Ivan Kliun, Mikhail Larionov, Jean-Jacques Lebel, Fernand Léger, Leoncillo Leonardi, Renato Leotta, Stephen Lichty, Osvaldo Licini,Marcos Lutyens, Heinz Mack, Tsuyoshi Maekawa, Man Ray, Piero Manzoni, Étienne-Jules Marey, Filippo Tommaso Marinetti, Alberto Martini, Nicola Martini, Arturo Martini, Masatoshi Masanobu, André Masson, Roberto Matta, Mikhail Matyushin, Elena Mazzi, Fausto Melotti, Ana Mendieta, Duane Michals, Henri Michaux, Joan Miro´, François Morellet, Robert Morris, Susan Morris, Sadamasa Motonaga, Michel Mouffe, Sofie Muller, Matt Mullican, Edvard Munch, Zoran Mušicˇ, Kinuku Naito, Yuko Nasaka, Senkichiro Nasaka, Matteo Nasini, Max Neumann, Jaromír Novotný, Kimiko Ohara, Giancarlo Pancaldi, Francis Picabia, Pablo Picasso, Otto Piene, Gaetano Previati, Raku Kichizaemon XV, Masaomi Raku, Kurt Ralske, Santiago Ramón y Cajal, Odilon Redon, Gerhard Richter, Bernardí Roig, Medardo Rosso, Piero Ruggeri, Tomás Saraceno, Mariano Sardon and Mariano Sigman, Angelo Savelli, Markus Schinwald, Park Seo-Bo, Shozo Shimamoto, Kazuo Shiraga, Elisa Sighicelli, Pierre Soulages, Léon Spilliaert, Saul Steinberg, Jana Sterbak, Dominique Stroobant, Hiroshi Sugimoto, Takis, Ryuji Tanaka, Tancredi, Antoni Tàpies, Livia Tivoli, Mark Tobey, Cy Twombly, Raoul Ubac, Günther Uecker, Umbo, Koen Van den Broek, Emilio Vedova, Angel Vergara, Jef Verheyen, Giorgio Vigna, Emilio Villa, Gil Joseph Wolman, Rik Wouters, Michio Yoshihara, Jiro Yoshihara, Yun Hyong-Keun e molti artisti anonimi.
 

Folata, oil on canvas 200x230 cm. 2016
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