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Sabato 9 giugno 2018

21.30 • Chiesa San Francesco

Marta dell’Angelo Collage Vivant - installazione 

Marina Ballo Charmet Le ore blu - installazione

con Francesca Pasini - dialogo

Marta Dell'Angelo in Collage Vivant sospende con un filo di nylon all’interno della Chiesa di San Francesco le sagome dipinte delle braccia di persone diverse. Il movimento dell’aria imprime loro continui spostamenti: si sfiorano, si abbracciano, si sovrappongono, diventano vivi in quanto non essendo separabili dallo sguardo di chi li osserva, entrano nella sincronicità tra gesto e mente, che ci provoca nel capire chi abbiamo davanti. 

Marina Ballo Charmet in Le ore blu lavora sul passaggio dalla notte all’alba. Il buio iniziale è interrotto da minimi bagliori: è il riflesso delle onde che si accavallano. È l’enigma della luce che esiste anche quando è buio. Lo sciabordio della laguna si arricchisce di rumori, fino al canto dei gabbiani, che annunciano il sorgere del sole. L’acqua raggiunge “la luce blu”, cioè il punto di intersezione tra la notte e l’alba. È un colore transitorio che si vede solo in quel momento. 

Sabato 9 giugno 2018

21.30 • Chiesa San Francesco
Marina Ballo Charmet Le ore blu - video installation

Marta dell’Angelo Collage Vivant - installation

curated by Francesca Pasini  talk

Marta Dell'Angelo in Collage Vivant suspends with a nylon thread inside the Church of San Francesco the painted silhouettes of the arms of different people. The movement of the air gives them continuous changes of position: they touch, embrace, overlap, become alive because they are not separable from the gaze of the observer, they enter the synchronicity between gesture and mind. That provokes us into understanding who we have in front of us. 

Marina Ballo Charmet in Le ore blu works on the transition from night to dawn. The initial darkness is interrup- ted by minimal glares: it is the reflection of the overlapping waves. It is the enigma of light that exists even when it is dark. The lapping of the lagoon is enriched by noises, until the singing of the seagulls, which announce the sunrise. The water reaches "the blue light", that is the point of intersection between night and dawn. It is a transitory color that can only be seen at that moment.

Marta Dell'Angelo fin dall'inizio ha dipinto - su fondi monocromi- le posture del corpo, mettendo in primo piano la tensione delle braccia, delle gambe, delle mani mentre applaudono o sostengono un invisibile peso. Esercita “la lettura della mente” che - come scrive lo psicanalista Massimo Ammaniti - è indipendente da quella alfabetica. “La parola – dice Marta Dell’Angelo– ha un tempo, il corpo no”. È sincronicamente legato a ogni gesto che compiamo. Collage Vivant sono sagome tratte da un suo dipinto di braccia di persone diverse, sospese con un filo di nylon all’interno della Chiesa di San Francesco a Noli. Il movimento dell’aria imprime loro continui spostamenti: si sfiorano, si abbracciano, si sovrappongono, diventano vivi. È l’irruzione anonima della storia che il corpo trattiene, elabora, dimentica, e riappare nelle figure dell’arte. Anche qui è necessario trovare un coordinamento tra il corpo di chi guarda e quello dipinto. I Collage di Marta Dell’Angelo sono Vivi perché, non essendo separabili dallo sguardo di chi li osserva, entrano nella sincronicità tra gesto e lettura della mente che ci fa capire chi abbiamo davanti. Avviene ovunque, ed è significativo vederlo in una chiesa, dove ognuno oltre alla fede porta se stesso.  Francesca Pasini

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