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Comunicato Stampa

AFRODITE A

from May 29th to September 7th

ASSAB ONE via Assab 1 Milano


ASSAB ONE presenta AFRODITE A.
La mostra impegna tutti e tre i piani dello spazio espositivo, più di 1500 mq.
Saranno presenti opere inedite e site specific così come reinterpretazioni di precedenti installazioni e progetti che fanno parte delle eclettiche espressioni del suo modo di fare arte.
La preparazione di AFRODITE A è iniziata già dall’estate 2018, quando Marta ha realizzato proprio qui il monumentale dipinto La Fermata (939x 260cm), che sarà esposto al primo piano insieme all’installazione Carichi pendenti.
Al secondo piano prende forma una nuova e più complessa declinazione tridimensionale del processo compositivo che coinvolge migliaia di fogli di carta A4, già sperimentato in altre sedi come Palazzo Fortuny a Venezia e Villa Croce a Genova.
Anche L’Antologia delle Posizioni (2009) e il Manuale della figura umana (2008) vedranno una nuova configurazione arricchita e aggiornata per i grandi spazi di Assab One. Tra i numerosi video e installazioni in mostra sarà presente anche il video Tarara (2017), realizzato dall’artista per Standart 2017 - Triennal of Contemporary Art in Armenia - The Mount Analogue A Contemporary Art Experience a cura di Adelina von Fürstenberg.
Una vasta galleria della produzione pittorica degli ultimi tre anni di Marta Dell’Angelo restituisce e sintetizza con un unico medium la ricerca dell’artista che in tutte le sue manifestazioni è focalizzata sul corpo.
La mostra sarà accompagnata da un programma di performance e da una pubblicazione che ben rappresenta l’eclettismo di Marta Dell’Angelo.


Performance


“Un fischietto un euro” con Francesca Dell'Angelo e Monica Loriani
“Antologia delle posizioni” con Ivana Fall, Juna Primerano, Marj Rabbani
“Improvvisazione” con Francesco Castellani
“Cascando” con Valeria Manzi

Press release

AFRODITE A

from May 29th to September 7th

ASSAB ONE via Assab 1 Milano

 

ASSAB ONE presents the solo exhibition AFRODITE A by Marta Dell’Angelo. The exhibition engages all three floors‘s location, in a more than 1500 square meters open space. There you will  find unpublished and site specific works as well as reinterpretations of previous installations and projects which belongs to her way to conceive art. The creation process of AFRODITE A  started up in summer 2018, year during which the artist created  La Fermata (939x 260cm) a monumental work painted right here in ASSAB ONE and displayed on the first floor along with the Collage Vivant installation. On the second floor a new and more complex three-dimensional variation of the compositive process takes live in thousands sheets of A4 paper format, a kind of work already tested in other locations  such as Palazzo Fortuny in Venice and Villa Croce in Genoa. The Antologia delle posizioni (2009) and the Manuale della figura umana (2008), also seen in a new configuration enriched and updated for the large spaces of Assab One. Among the videos works and some installations also will be featured Tarara (2017), video realized for Standart 2017 - Triennal of Contemporary Art in Armenia - The Mount Analogue A Contemporary Art Experience curated by Adelina von Fürstenberg.

Marta Dell’Angelo’s work is focused through diverse visual languages on the body which you can recognize in a consistant painting production of the last three years.

The exhibition is accompanied by a performances program and a publication that well represents the eclecticism of the artist.

 

Performance

"One whistle one euro" with Francesca Dell'Angelo and Monica Loriani

"Antologia della posizione" with Ivana Fall, Juna Primerano, Marj Rabbani "Improvisation" with Francesco Castellani and Livia De Martino "Cascando" with Valeria Manzi

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Improvvisation, 2009/2019 performance

with Francesco Castellanand Livia De Martino

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Gioco di prospettiva


“Il mio corpo è anche il corpo di Violette. L’odore di Violette è come la mia seconda pelle. Il mio corpo è anche il corpo di papà, il corpo di Dodo, il corpo di Manès… il nostro corpo è anche il corpo degli altri.”1


Passiamo la vita a confrontare i nostri corpi, ma forse il nostro corpo è anche il corpo degli altri.
Attraverso il suo linguaggio diretto e senza tabù, Marta restituisce sensazioni universali e lo fa partendo da ciò che ciascuno di noi possiede, il corpo.
Davanti all’Altalena - Omaggio a Giandomenico Tiepolo mi racconta che le gambe sono le sue e le braccia della sua amica che ha posato per lei. Ecco che dell’idea che il corpo nostro è un unico corpo, collettivo, Marta ne fa una galleria di sensazioni fisiche, un manuale, un’antologia, un’installazione corale a più voci, a più arti, a più corpi di uno stesso corpo.


Un corpo che abbandona la vetrina e si mette allo specchio.
Un corpo che non si cela ma ti chiede uno sforzo per intercettarlo. E non smettiamo mai di osservarlo, anche con la coda dell’occhio.

 

Saliamo un piano più su, altri corpi, pieni di storie.
“Siamo una specie che sta vicina” - dice Marta - e le sue mani si uniscono.
Di nuovo il corpo è un tutt’uno e la sua gestualità me lo racconta.
Ogni personaggio ne La Fermata (2019) ha la sua storia. Le emozioni, le persone, gli eventi non sono raccontati ma in qualche modo “percepiti” attraverso le reazioni del corpo. È questo a rendere l’uno simile all’altro, l’uno fatto per l’altro, e noi parte dell’uno e dell’altro nel momento in cui ci avviciniamo e perdiamo i confini.
Perdersi per ritrovarci a riempire i vuoti tra le sagome di un corpo frammentato che ci sfiora, ci abbraccia, ci include nella sua danza aerea (Collage Vivant, 2019), a essere l’ombelico di un corpo in corsa, che oscilla alla continua ricerca di una direzione (A4-562, 2019).


L’incredibile ricchezza che Marta mi lascia è la prospettiva.
Un punto di vista, quello del corpo, che non mente mai e esige sempre di essere assecondato. Ci si aggrappa alla propria realtà fisica, registrandone le sensazioni.

Il corpo parla prima della parola, si prende l’onere di sentire, provare e descrivere le emozioni attraverso gesti e posture a cui Marta riserva una dimensione privilegiata, atemporale e senza spazio.
 

Arrivo alla fine con la sensazione di non essere mai scesa da quell’altalena e aver compiuto con lei, in equilibrio su un filo ma presa sempre per mano, un’acrobazia.

Viviana Fabris​


1Daniel

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